Annalisa Marchi, Voglia di libertà sull’Appennino (1750-1867), con la collaborazione di Luciano Righetti, Prato, Fondazione CDSE editore, 2019
Voglia di libertà sull’Appennino (1750-1867) ripercorre il viaggio nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano dell’avvocato Raimondo Leoni, commissario della Repubblica Cisalpina, durante la liberazione dei feudi di Piano dei conti De’ Bianchi, di Castiglione, dominio dei Pepoli, e di Vernio, contea dei Bardi. Sono anni turbolenti, persino in questi territori di montagna lontani dalle guerre napoleoniche che infiammano la pianura Padana. Qui, infatti, arde la stessa voglia di libertà soffocata da secoli. Raimondo Leoni ha il fascino di una personalità prorompente. Figlio di una Toscana minore, Leoni è legato a un ideale di armonia fra arte e paesaggio e si nutre delle speranze di riforma di Pietro Leopoldo, condividendo i primi palpiti di libertà dopo la discesa di Napoleone in Italia. Seguendo la storia di questo personaggio che sogna una Toscana diversa, libera e aperta al futuro, si annodano i fili sparsi di tante piccole storie, vicende e saghe familiari delle diverse realtà appenniniche. Voglia di libertà sull’Appennino (1750-1867), scritto da Annalisa Marchi, presidente della Fondazione CDSE, con la collaborazione di Luciano Righetti, è un libro di grande suggestione, arricchito da ritratti di autentica umanità disegnati da Marco Perna.
476 pagine, brossura.
Disponibilità: sì