Annalisa Marchi, Ritratti di famiglia e intrecci pratesi (1750-1950). Dagli Appennini alle Alpi per riannodare i fili della piccola e grande storia, Fondazione CDSE editore, 2020.
C’è un tempo nella vita in cui si ha voglia di conoscere gli avi. E in questo libro di Annalisa Marchi il vago desiderio si trasforma in ricerca storica, basata su documenti d’archivio, un diario del 1920-21, fonti orali, memorie familiari e 75 fotografie d’epoca.
La voglia di scoperta diventa ricostruzione di un passato scandito in tre parti, ciascuna delle quali corrispondenti ad un secolo, dalla metà del ‘700 al 1950. Si racconta di generazioni di Magheri, Vannini, Frosini e molto di più: nel microcosmo pratese che costituisce l’incubatore di tante storie minime, a volte intersecate con la grande storia che attraversa la vita di personaggi realmente esistiti. Contadini di uno stesso podere dei sobborghi, per secoli: canapini e artigiani del rame e del legno, tintori di lane, che rivivono con l’orgoglio del proprio mestiere. A volte anche prestigioso, se prendiamo il caso di quel Domenico Magheri “pratensis” che nel 1795 realizzò l’orologio ancora esistente nel Duomo di Prato.
Legami che si perdono e altri che si stringono, pagina dopo pagina. Soprattutto, dalla prima all’ultima, un filo emozionale che accompagna tutto il libro: per mano a nonno Umberto, che cento anni fa ha scritto il diario rimasto nei ricordi familiari.
brossura, 287 pagine.
Disponibilità: sì